
A due anni dalla sua entrata in vigore, la riforma, che prometteva semplificazione e velocità nei processi civili, ha messo in luce risultati contrastanti.
Obiettivi della Riforma
La Riforma Cartabia, introdotta con il D.Lgs. 149/2021, mirava a modernizzare il sistema giudiziario italiano, riducendo i tempi dei processi civili e migliorando l’efficienza operativa. Questo avrebbe dovuto registrare un impatto positivo anche nel settore del recupero crediti, accelerando i tempi di risoluzione delle controversie e facilitando il recupero delle somme dovute.
Sfide e Criticità
Nonostante gli sforzi, la riforma si è scontrata con i limiti strutturali e organizzativi del sistema di giustizia, oltre ad avere evidenziato carenze di organico tra i magistrati. Inoltre, alcune scelte riguardanti il nuovo assetto del processo di cognizione non sono state particolarmente efficaci.
Il Correttivo del 2024
Nel novembre 2024 è entrato in vigore un correttivo finalizzato alla risoluzione delle difficoltà applicative e dei contrasti interpretativi. Tuttavia, questo intervento non ha affrontato i principali nodi problematici già emersi nella prassi, come l’utilizzo limitato del rito semplificato. Per le società di recupero crediti ciò significa che i tempi di recupero potrebbero non ridursi significativamente – come invece ci si aspettava- nel breve termine.
Conclusioni
La Riforma Cartabia rappresenta un passo importante verso la modernizzazione della giustizia italiana, ma i risultati finora ottenuti indicano che è ancora molto il lavoro da fare per raggiungere gli standard di efficienza dei principali Paesi europei. Per le società di recupero crediti è essenziale continuare a monitorare gli sviluppi legislativi e adattare le strategie operative per affrontare le criticità attuali.
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